Primavera, tempo di partire. La bella stagione con i suoi ponti e i suoi weekend è da sempre il periodo migliore per programmare qualche fuga di pochi giorni. Magari per andare a tuffarsi nella vita delle città d’Europa. Da quando poi le low cost hanno aggiunto l’opzione di voli a prezzo contenuto (a patto di volare leggeri: il bagaglio spesso costa più dell’andata e ritorno) la scelta si è molto allargata. E in un paio d’ore si possono raggiungere mete piene di fascino. Ecco qualche idea per i viaggi di primavera in Europa. Tra arte, dolce vita e cose da scoprire.
Viaggi di primavera: un weekend ad Amsterdam
Per tanto tempo Amsterdam è stata la proverbiale meta per sguaiati addii al celibato o adolescenziali fughe in cerca di coffee shop. Ma è un peccato perché con le sue dimensioni compatte e la sua bellezza rilassata è invece la destinazione perfetta per un weekend tra arte e relax in Europa. Qualche idea? Il Rijksmuseum ed il museo Van Gogh sono imperdibili: il primo per i suoi antichi maestri fiamminghi, il secondo per entrare nel mondo ellittico di quel genio che fu il pittore dei girasoli.
Ma non solo. Prima di andare a mescolarvi alla gente del posto andando a fare spesa al Saturday Noordermarkt dedicate un’ora almeno allo Stedelijk Museum che offre una delle più grandi collezioni d’arte contemporanea d’Europa tra Espressionismo, Art Minimal e Bauhaus. E poi non perdetevi la sosta al Brouwerij ‘t IJ. E’ ora il birrificio più importante della città, produce birre di ispirazione belga ma soprattutto è ricavato in un vecchio stabilimento balneare municipale in disuso proprio a fianco ad un grande mulino a vento all’ombra del quale si trovano anche tavole di legno. Il cibo non è da locale stellato (si mangiano più che altro formaggi e salsicce) ma per sentirsi un vero abitante della città è il posto perfetto.
L’isola di smeraldo: Cork
Forse non è la prima destinazione che viene in mente per i viaggi di primavera, schiacciata com’è dal fascino della sorella maggiore Dublino. Ma Cork, la seconda città d’Irlanda, nel sud-ovest dell‘isola di smeraldo è probabilmente il posto giusto per assaporarne il vero e tradizionale stile di vita. E anche per scoprire la gastronomia del paese che vanta una rinascita gourmet: non a caso la locale Ballymaloe Cookery School è considerata una fabbrica di chef di alto livello e per scoprirli si può andare a cena in uno dei tanti locali come il Greenes. Sembra di entrare in una casa privata ma di questo locale si è accorta anche la guida Michelin.
Poi via a piedi per scoprire la città che si visita tranquillamente passando da un quartiere all’altro fermandosi per qualche foto poi lungo il fiume Lee fino a Fitzgerald Park. Quindi, dopo il doveroso omaggio all’università, alla cattedrale di Saint Fin Barre e all’Elizabeth Fort la tappa obbligata è l’English Market, ritenuto il più bel mercato coperto del Regno Unito. Per capire l’importanza del luogo basta dire che persino Sua Maestà Elisabetta è venuta qui ed ha fatto sosta al banco del pescivendolo Pat O’Connell.
Se poi avete tempo dedicate un giorno ad Cobn, sul mare: è una piacevole cittadina di isole, canali e casette colorate affacciate sulla collina con sullo sfondo dell’Oceano ma ha visto anche pezzi di storia. Da qui è salpato il Titanic per il suo ultimo viaggio.
Fuga a Copenaghen
La capitale della Danimarca non ha bisogno di presentazioni: in ogni stagione sa sempre colpire chi arriva grazie allo stile rilassato che esprime perfettamente la qualità di vita di questa grande città che si gira in bici comodamente come fosse un paese. Ed è perfetta allora per un weekend in cui ritagliarsi viaggi di primavera. Il porto di Nyhavn, con la sua distesa di case a schiera colorate, sarà come sempre affollato di turisti in una bella giornata di sole per cui vale la pena di proseguire oltre fino all’imponente struttura del Teatro dell’Opera di Copenaghen, affacciato sul porto e non lontano dal palazzo reale di Amaliemborg.
Nel teatro, volendo, potrete anche pranzare scoprendo la versione contemporanea dello smørrebrød, il tipico panino aperto danese, firmato dallo chef modaiolo Adam Aamann prima di andare magari a scoprire i nuovi quartieri di tendenza come Vesterbro: era il quartiere dei macelli della città e ancora oggi operano alcuni depositi della carne. Ma sono mescolati a ristoranti, discoteche e gallerie. Per gli appassionati da non perdere il Centro che ospita mostre sull’arte fotografica danese e scandinava ma anche l’evento annuale “Young Danish Photography“.
Quando arriva il momento di una sosta, invece, puntate su WarPigs: è un grande brewpub con 22 birre alla spina a rotazione e cibi prevalentemente alla griglia. Avendo la possibilità di aggiungere anche una gita poi prendete il treno e percorrete 35 km per arrivare a Humlebæk sulla costa dell‘Øresund dove si trova il Louisiana Museum of Modern Art. In nome non inganni: è profondamente danese ed è il museo d’arte più visitato del paese con un’ampia collezione d’arte moderna e contemporanea che va dalla Seconda Guerra mondiale fino alle ultime tendenze. E dettaglio da non dimenticare è aperto sino alle 22.
Non solo estate: Atene in primavera
E per finire uscite dal luogo comune: Atene non è solo la porta per le isole tutte sole, mare e casette bianche della Grecia da cartolina ma anche una capitale in forte evoluzione. E sempre capace di stupire, perfetta per uno dei viaggi di primavera.
Dal museo al mercato
Certo, c’è il Partenone (e il suo museo merita sempre la visita) ma si può partire anche da spunti meno prevedibili: per esempio, se siete dalle parti della centralissima piazza Sintagma, fate una sosta per vedere il museo Benaki che raccoglie 45mila oggetti, da reperti archeologici a opere de El Greco, raccolti dal commerciante greco Antonio Benaki durante 35 anni di folle collezionismo.
Da li, se volete mescolarvi alle signore che fanno shopping non solo nei weekend di primavera e tuffatevi nel quartiere di Kolonaki, la zona più commerciale della città, magari arrivando sino alla collina del Licabetto da dove si gode di una splendida vista. Se invece volete immergervi nella vita popolare è al mercato centrale che vi dovete rivolgere: è ospitato in un edificio del primo Novecento su una strada perennemente trafficata che congiunge piazza Monastiraki alla malfamata piazza Omonia. Ed è qui che la gente della zona viene per comprare carne, pesce e ogni altro ingrediente.
Se volete sentirvi come un vero ateniese osate scendere nel seminterrato dove si trova la taverna Diporto: ci sono grandi botti, tanta gente, tovaglie di plastica, nessun menu scritto in italiano e si mangiano legumi, pesci fritte, insalate e si beve vino sfuso. Il servizio è di una velocità che lascia smarriti. Infine, per il tramonto, andate al numero 3 di Normanou Street, nel quartiere di Monastiraki e salite al terzo piano nel locale chiamato Couleur Locale. E’ una terrazza fiorita dove si ascolta musica con l’Acropoli proprio di fronte. Il cibo, purtroppo, è global. Ma il panorama è greco da batticuore.
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