Noi veniamo per ammirare il tramonto e per scoprire i dintorni di Atene. Gli antichi, invece, vedendolo o si commuovevano o tiravano un sospiro di sollievo. Perché in un caso stavano partendo. Nell’altro stavano tornando a casa ed erano ancora vivi. In tutti i casi lo spettacolo del tempio di Poseidone a capo Sunio era e resta emozionante. E vale la pena di percorrere i 70 chilometri da Atene per arrivare sino a qui.
Gli antichi greci, ne siamo sicuri, sapevano scegliere il posto migliore per costruire un tempio. E il tempo di Poseidone a Capo Sunio non a caso si erge su uno sperone roccioso che poi si tuffa per 65 metri sul mare. Costruito nel 444 a.C. – lo stesso anno del Partenone – è formato da marmo proveniente dalla vicina valle di Agrilesa e ancora oggi le sue colonne brillano nel sole. Nei tempi antichi questo era ancora più vero e i marinai sapevano di avere raggiunto casa quando vedevano brillare le colonne. Ma anche guardare verso il blu dall’alto della scogliere è impressionante.
Il tempio di Poseidone a capo Sunio: l’architetto del Partenone
Si pensa che il tempio sia stato costruito da Ictino, l’architetto che progettò anche il Partenone di Atene. Dell’antico tempio di Poseidone a capo Sunio restano quindici sottili colonne doriche. Il sito ospita anche quello che resta di un propileo, piccole parti di una torre fortificata e, su una collina più bassa a nord-est, il tempio del VI secolo di Atena.
Il tempio era un periptero in stile dorico con sei colonne per facciata. Ora sono molto meno e la sua eleganza e simmetria lo hanno reso da sempre un luogo da visitare. Lo dimostra che anche Lord Byron ne fu colpito al punto da scrivere il proprio nome su una colonna per poi citare il tempio in un suo poema. Durante degli scavi all’inizio del ‘900 furono trovati dei reperti tra cui una statua che si trova al museo Archeologico di Atene.
Capo Sunio è stata riconosciuta fin dai tempi preistorici come un luogo di culto speciale, ed è stato un importante santuario durante i periodi greco arcaico, classico ed ellenistico. Sul promontorio sono presenti due santuari: il santuario di Poseidone e il santuario di Atena. Le rovine come le vediamo oggi sono il risultato dei restauri avvenuti durante il V secolo a.C. e sostituirono una successione di edifici che risalgono al periodo arcaico. Legata a questo luogo c’è anche una leggenda che è tra le più note della antichità: vuole il mito infatti che il re Egeo attendesse proprio qui il ritorno di suo figlio Teseo, che era partito per combattere il Minotauro sull’isola di Creta.
Egeo fece promettere al figlio di alzare una vela bianca sulla sua nave se la sua missione fosse stata vittoriosa. Per questo quando il re Egeo vide una vela nera sulla nave di Teseo, pensò che fosse morto e si lanciò in mare. Invece Teseo aveva veramente ucciso il Minotauro, ma si era dimenticato di cambiare la vela. Insomma, la morte di Egeo fu frutto di un caso ma gli diede l’immortalità visto che da allora il mare porta il suo nome.
Il tempio di Poseidone a capo Sunio: mura e soldati
L’area sacra che comprendeva il tempio e gli alloggiamenti per la guarnigione ateniese erano riparate dietro mura difensive con piccole torri cadenzate. La fortificazione fu costruita dagli Ateniesi tra il 413 e il 412 a.C., al culmine della guerra del Peloponneso, quando gli Spartani con i loro alleati costituivano una costante minaccia per l’Attica. Dal luogo del tempio una serie di gradini conducevano al mare dove le triremi venivano tenute al riparo all’interno di un doppio molo.
Il tempio di Poseidone a capo Sunio: come arrivare
Capo Sunio si trova sulla punta più meridionale dell’Attica; per arrivare si può prendere un bus extraurbano KTEL che parte da Atene da piazza Aigyptou o viaggiare in auto lungo la costa passando per Glyfada, Vouliagmeni, Lagonisi. Rimarrai colpito dalla splendida vista sul mare e sulle isole del Golfo Saronico.
Il momento migliore per visitare il tempio di Poseidone a capo Sunio è al mattino quando il sole è ancora basso e il caldo non picchia troppo. Dopo le 11 di mattina la sommità della scogliere, senza ombra, può essere una fornace. Dal parcheggio, un sentiero in salita porta ad un ristorante e poi alla biglietteria dove acquistare il biglietto all’ingresso. Ricordatevi di portarvi dell’acqua. Il tramonto è da batticuore ma assetati anche i luoghi più belli perdono di poesia.
Scopri altre idee di viaggio
Prepara le valigie e tuffati nel mondo di TRAVELFAR