Un tempo erano temuti come guerrieri terribili e anche cannibali. Oggi fanno paura solo come giocatori di rugby. E chi ha visitato le loro isole racconta di un popolo che sorride. Per di più molto placido e tranquillo: tanto che in pubblico è considerato maleducato correre. La guida delle isole Fiji racconta per forza di una terra fortunata dove il sole splende perennemente, dove le orchidee si specchiano nelle cascate nella jungla e dove, come in un catalogo prevedibile di luoghi da sogno, le palme fanno da cornice alle spiagge bianche.
Qui i visitatori sanno di avere l’imbarazzo della scelta tra passatempi nella natura: fare immersioni tra i giardini di coralli, nuotare tra le mante enormi come aerei sottomarini senza fretta o scoprire i fondali della Astrolabe Reef o provare a salire su una tavola per affrontare Cloud Breakers, ovvero le onde alte sei metri che si frangono al largo di Tavarua.
Guida delle isole Fiji: partiamo da Suva
Suva ospita più della metà della popolazione delle isole e anche per questo non è solo la capitale del paese ma un importante centro di importanza regionale per la zona del Sud Pacifico. In questa città è è possibile mangiare in un ristorante raffinato galleggiante, concedersi un cocktail ino dei tanti locali vivaci e talvolta stravaganti, fare spesa e trattare il prezzo al mercato comunale o esplorare il Museo delle Fiji, uno dei numerosi siti storici e culturali della città.
Durante il giorno c’è tanto da fare e vedere. Ma anche la notte non correrete il rischio di annoiarvi passeggiando tra le strade, come Victoria Parade, dove la vita dopo il tramonto continua a pulsare e coinvolgere chi non voglia coricarsi presto. Suva poi è anche un buon trampolino di lancio per avventurarsi nelle zone più selvagge che stanno intorno.
La scoperta delle Fiji: arrivare in paradiso
L’arcipelago delle Fiji è il fulcro del trasporto del Pacifico del Sud e per questo sono moltissimi i collegamenti che arrivano da lontano che fanno scalo all’aeroporto di Nadi, il principale aeroporto internazionale dell’arcipelago. Da qui poi è assai facile raggiungere le varie zone dell’isola o partire con collegamenti locali diretti verso le altre grandi isole di Vanua, Levu e Taveuni così come per altre destinazioni nel Pacifico.
Una volta però a Nadi vale la pena di fermarsi e iniziare a dare una occhiata in giro cercando di entrare nel cuore della vita e della cultura di questo arcipelago. Da non perdere per esempio nei dintorni c’è il tempio di Siva Subramaniya e il Giardino del gigante dormiente o viaggiare intorno ai Monti Sabeto.
In alternativa, e qualunque guida vi consiglierà di farlo, si può semplicemente scegliere di non scegliere e fermarsi a riposare e rilassarsi sulle spiagge di Wailoaloa e di Newtown. Preparando il viaggio verso la prossima isola paradisiaca.
La guida delle isole Fiji: il sole e il mare
Il clima fa la differenza. O almeno è così da queste parti visto che il cielo bonario è uno dei motivi per c cui questo arcipelago è diventato una delle destinazioni di vacanza al mare più ricercate al mondo. Le isole Fiji godono di un clima tipicamente tropicale, con alisei che accarezzano le isole per rendere il clima piacevole durante la maggior parte dell’anno.
Le temperature massime media estiva si aggirano così intorno ai 31ºC ma anche la media invernale non di discosta molto visto che attesta intorno ai 29ºC. Le Fiji solitamente sperimentano la sua stagione più calda tra dicembre e aprile mentre le temperature più fresche – si fa per dire – si riscontrano tra maggio e novembre. Ora, va bene che il paradiso assomiglia molto a questi luoghi: ma una onesta guida delle isole Fiji dovrà anche ammettere che pure qui piove. E questo può avvenire in qualsiasi periodo dell’anno anche se tecnicamente la stagione delle piogge arriva tra novembre ad aprile.
Una stagione che tuttavia non rende impossibile un viaggio nell’arcipelago: la maggior parte delle precipitazioni si riduce ad una forte ma breve doccia che può anche essere rinfrescante per dare sollievo al caldo. L’arcipelago subisce solo occasionalmente la sferzata dei cicloni e questi si verificano durante la stagione umida. Il tempo nelle più piccole isole dell’arcipelago tende ad essere più mite e in genere in questi isolotti cade meno pioggia rispetto alle isole principali. I mesi più secchi sono comunque aprile, maggio, giugno e ottobre
Il periodo migliore per visitarle
Già, ma detto tutto questo resta la domanda a cui deve rispondere una guida delle isole Fiji: quale è il periodo migliore per visitare l’arcipelago? Si può dire che va tra la fine di marzo e l’inizio di dicembre. Da giugno ad ottobre, ovvero i mesi invernali, possono anche essere un momento per un viaggio in queste terre in quanto c’è sempre caldo ma meno umidità. La temperatura media del mare è piacevole tutto l’anno.
Dune di sabbia e crociere
Siamo arrivati nell’arcipelago, abbiamo preso il tempo della vita del posto e compreso che qui la natura si esibisce sfrontatamente. Ma adesso cosa possiamo fare e vedere? Una delle prime esperienze da fare nelle isole è la visita alle spettacolari dune di sabbia che costeggiano il fiume Sigatoka, frutto della azione del tempo lungo milioni di anni.
Si trovano la Coral Coast e a non molta distanza dalla foce del fiume Sigatoka, uno dei corsi d’acqua più importanti dell’arcipelago. Questo spazio ancestrale si allarga su oltre 650 ettari ed ora – dal 1989 – protetto da un Parco Nazionale visto che qui si trovano molte specie animali e vegetali uniche. Non solo: secondo il lavoro svolto dagli archeologi qui probabilmente si insediarono anticamente le prime popolazioni dell’arcipelago, arrivate dal mare. Si tratta dell’etnia Lapita di cui sono stati trovati anche antichi manufatti.
Per visitarle occorre arrivare in auto seguendo la strada che da Sigatoka si dirige verso la capitale Suva. Dopo le dune è tempo di andare verso il mare: una altra escursione da non perdere è quella in barca attraverso le foreste di mangrovie che si trovano lungo la incontaminata costa di Viti Levu e dove è estremamente facile avvistare la fauna selvatica.
Durante una gita in barca lungo i corridoi tortuosi incisi tra le foreste di mangrovie è una vera emozione: si può scendere in questo modo fino delta del fiume Rewa ammirando per una miriade di specie di uccelli e sfiorando la tranquilla vita quotidiana dei villaggi di pescatori.
Storie di ammutinati e visite ai giardini
Il Museo Fiji si trova a Suva, la principale città dell’arcipelago che ospita quasi 80.000 abitanti. Il museo si trova in al centro di una zona molto piacevole chiamata Thurston Gardens ovvero un’area di giardini botanici dove è piacevole anche solo fermarsi per riposare all’ombra delle piante tropicali.
Il museo raccoglie una vasta collezione archeologica, che risale a 3.700 anni e in pratica permette di compiere un vero e proprio viaggio nella storia dell’arcipelago. Tra le tante cose da vedere non si può che suggerire di perdere qualche momento per ammirare il timone della HMS Bounty, che fu distrutto da ammutinati in quella che è forse la più famosa storia di marineria di questa parte di mondo. Ovviamente non è paragonabile ad un museo europeo ma resta comunque un piacevole indirizzo dove spendere un po’ di tempo tra un bagno e l’altro.
Il giardino del gigante dormiente
Per vivere un momento di pace e tranquillità il Giardino del gigante dormiente che si trova sulla strada tra Nadi e Lautoka, ai piedi dei Monti Sabeto, è il posto giusto dove andare. In origine era un giardino privato che è stato aperto al pubblico e prende il suo strano nome dalla sua singolare forma che lo fa assomigliare molto alla sagoma di un gigante addormentato. Il giardino nasce nel 1977 per ospitare una impressionante collezione di orchidee voluta da Raymond Burr (si, proprio lui: l’attore protagonista dei telefilm dedicati a Perry Mason) ma poco a poco grazie al successo tra il pubblico si è trasformato in vero e proprio parco.
Per circa 4 euro di biglietto di ingresso chiunque può vivere l’emozione di camminare in una specie di giardino dell’Eden reso colorato come una tavolozza da oltre duemila tipi diversi di orchidee prima di sedere per una pausa nel bel mezzo di un tratto di jungla. Non mancano ovviamente scorci diversi come laghi e pozze piene dei colori delle ninfee e dei gigli gialli. Per chi non resiste al fascino del mondo dei vip si può visitare anche la casa di Raymond Burr con parte degli arredi e delle foto dell’attore.
Le immersioni nel mare delle Fiji
Le Fiji sono ben note agli appassionati di immersione e sono considerate la zona con la più grande varietà di coralli molli al mondo. Ecco perché qui si trovano alcune delle più belle immersioni del Pacifico Meridionale.
Le immersioni sono possibili praticamente tutto l’anno e alcuni siti sono celebri come la Beqa Laguna, Rainbow Reef o lo stretto Somosomo con la famosa Grande Muraglia Bianca. In queste acque si possono trovare oltre 400 specie di corallo e la varietà di forme e colori è straordinaria. Le colonie poi ospitano folti branchi di pesci e qui lo spettacolo richiama un acquario. Enorme la presenza anche di pesci: solo tra pesci angelo e farfalla si trovano 36 specie diverse e oi c’è lo spettacolo dei grandi pelagici come tonni, squali di ogni tipo, aquile di mare.
Se volete per davvero vivere una emozione non potrete mancare una puntata su quella che viene chiamata Great Sea Reef ed è una delle barriere più grandi al mondo. Qui si trova una enciclopedia della vita del mare con oltre il 70% dei coralli conosciuti e oltre l’80% della fauna d’acqua salata dell’arcipelago. Imperdibili le immersioni tra tartarughe, delfini e persino balene.
Ma non solo sotto il livello del mare: una guida delle isole Fiji non può che ricordare che le acque calde e cristalline che circondano le isole sono un parco giochi naturale per gli appassionati di tutti sport acquatici. Oltre alle immersioni sono disponibili ovviamente lo snorkeling ma anche il surf, la vela, la pesca, il kayak. Per chi ama il windsurf le zone migliori si trovano nelle isole Mamanuca. E’ anche possibile fare il bagno in numerose cascate che si trovano nel cuore verde delle foreste.
Le salite sulla vette delle isole
Una visita delle Fiji permette anche di sperimentare splendidi trekking come quelli che si trovano sull’isola Taveuni dove di particolare interesse è il percorso che si chiama Lavena Coastal Walk. Molto bello ma anche impegnativo il percorso fino al lago Tagimaucia. Da Nadi o da Lautoka vale la pena di impegnare un giorno per il monte Batilamu noto anche come il gigante addormentato. La salita si snoda attraverso il Koroyanitu National Heritage Park e sfiora piccoli villaggi, pozze d’acqua e vette con strapiombi non adatti a chi soffre di vertigini.
Infine potrete concludere con un rilassante bagno di fango nelle terme di Nadi nella valle di Sabeto. La gente del posto dice che i fanghi abbiano potenti effetti curativi: non potremo garantire che sia vero ma sicuramente sono rilassanti grazie alla presenza intorno alle piscine calde di alberi e scorci di jungla.
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