Cosa hanno in comune “Il trono di spade“, il “Gesù di Nazareth”, il “Gladiatore” e “Lawrence d’Arabia“? In apparenza nulla. I realtà questi film sono tutti figli dello stesso luogo, la città fortificata di Ait-Ben-Haddou. Una delle Ksar, appunto del Marocco più belle. Tanto che, oltre che set per i capolavori di Hollywood, è anche uno dei Patrimoni dell’Umanità.

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La città di Ait Ben Haddou: dalla storia al cinema

La città di Ait Ben Haddou è una specie di miracolo di terra e fango, arrivato sino a noi dall’antichità. Una delle perle tra le tante che si trovano nel sud del Marocco, a circa a 30 chilometri da Ouarzazate e circa 180 da Marrakech. Si tratta di uno ksar, ovvero un insediamento fortificato di origine berbera, nato secondo le tecniche di costruzione in terra tipiche delle regioni presahariane e ancora visibili nelle vicine valli del Drâa, Todgha e del Dadès.

È realizzato infatti interamente in terra battuta mista a paglia, mattoni di argilla e legno. Sebbene questa tecnica produca un effetto suggestivo ovviamente non garantisce la durata della pietra. E quindi richiede una manutenzione costante per resistere alle piogge annuali e ai venti del deserto.  Il risultato però è splendido: E quando si arriva ai piedi della collina dove si innalza la città color terra sembra di aver fatto un viaggio nel tempo.

Ma anche entrare tra le  strade lascia smarriti: è nata per essere una roccaforte con strette vie e passaggi degni di un labirinto che ora sfiorano case per lo più disabitate ma che hanno diversi secoli di storia alle spalle. E che hanno visto troupe e grandi attori sfruttarli come fondale.

Un nido di leggende

La città di Ait Ben Haddou, anzi la Ksar secondo la definizione berbera, è chiamata così in onore del suo fondatore, Ben Haddou, che secondo la leggenda si stabilì con la sua tribù nel 757. Si ritiene che la sua tomba si trovi ancora da qualche parte sotto la città mentre l’impostazione dell’attuale ksar risale al XVII secolo, quando la città acquisì un’importanza strategica nel Nord Africa.

città di Ait Ben Haddou

Il peso della città di Ait Ben Haddou in passato si deve alla sua posizione: era una tappa fondamentale per le carovane che viaggiavano tra Marrakech e il Sahara: da qui passavano lunghe colonne di dromedari carichi di oro, argento e spezie sulle rotte commerciali trans-sahariane che per mille anni hanno collegato la costa fino a Timbuctou e oltre. E la città di Ait Ben Haddou dava asilo e ospitalità: e infatti c’era un caravanserraglio, locande, la moschea, un granaio e tutto quello che serviva.

Il fatto che molti di quello sia arrivato sino a noi rende speciale questo luogo che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987 anche se intorno, almeno in passato, erano molte le ksar come Ait Ben Haddou.  Dalla città di Ouarzazate, le varie valli ai piedi delle montagne dell’Atlante erano costellate di queste piccole città fortificate ed erano note come la Strada delle Mille Kasbah.

Cosa vedere nella città di Ait Ben Haddou

Sebbene sia un incredibile monumento o, se preferite, un set cinematografico, ci sono ancora alcune famiglie – non si capisce con certezza: c’è chi dice tra le cinque e le dieci – che vivono tra le vecchie mura mentre la stragrande maggioranza si è trasferita nel villaggio prima del fiume Ounila, dove lascerete l’auto arrivando. Lo stesso fiume che dovrete attraversare. Se è basso si può guadare, altrimenti c’è un ponte. E se hai tempo fermati a guardare anche l’area intorno con i palmeti prima di entrare nell’insediamento fortificato

Ci sono tre ingressi allo ksar. Una volta entrati vale la pena di camminare il più possibile per scoprire le varie parti della città. La parte più vicina al fiume e alla moschea era occupata dagli abitanti più abbienti, e qui le case possono raggiungere i cinque piani.

Le mura, sono rinforzate con torri angolari mentre salendo si trovano case di tutti i tipi da modeste abitazioni private a strutture importanti come la moschea, un granaio e le stalle dove un tempo venivano a dormire cammelli e asini. Alcune delle case della città di Ait Ben Haddou sono decorati ai livelli superiori con intricati rilievi geometrici. Mentre non dimenticate di cercare e dare un occhiata ai due cimiteri (uno per i musulmani, uno per gli ebrei). Salendo ovviamente il panorama diventa sempre più suggestivo. E alla fine, arrivando al mastio che domina la città si ha una vista straordinaria.

Tanti film di successo sono nati qui

Ma non solo in alto: anche dal basso gli appassionati riconoscono alcuni scorci comparsi nei tanti film girati da queste parti:

È ad Ait Ben Haddou che Russell Crowe, anzi Massimo Decimo Meridio diventa schiavo nel “Gladiatore”. E’ sempre qui che Emilia Clarke impersonando Daenerys Targaryen arrivò alle porte di Yunkai per conquistare la città e liberare gli schiavi nel “Trono di spade”. E decenni prima, Peter O’Toole passò di qui cavalcando nelle scene di “Lawrence d’Arabia”. Senza dimenticare che qui sono stati girati anche “Il gioiello del Nilo”, “L’ultima tentazione di Cristo” e “La mummia”.

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Ma non solo la città di Ait Ben Haddou. A  5 chilometri a ovest della città di Ouarzazate, quindi a meno di trenta da qui, ecco gli Atlas Corporation Studios. E’ uno dei più grandi studi cinematografici del mondo con una superficie di 322.000 metri quadrati. Sono aperti per essere visitati tutti giorni e permettono di vedere i set dove sono stati girati film di grande successo. Tanto che sono stati battezzati l’Hollywood del Marocco.